Architettura e solidarietà

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Mario Cucinella, un architetto innovativo che ha firmato anche il progetto di una casa ecosostenibile a 100mila euro, ha presentato un interessante progetto per una scuola nella Striscia di Gaza. La presentazione è avvenuta a Durban, in Sudafrica, ai lavori del summit sul Climate Change.

 

 

L’Unrwa – United Nations Relief and Works Agency – gli ha affidato il progetto “Green School”, finanziato dall’Onu e da banche arabe per realizzare una serie di edifici scolastici “green”, cioè a basso contenuto tecnologico ma di elevata qualità architettonica, non solo nell’area di Gaza, ma più in generale nella West Bank, Giordania, Libano e Siria.

Le scuole in cui studieranno i bambini palestinesi avranno autonomia energetica e idrica sfruttando le risorse rinnovabili disponibili in loco (energia solare ed energia dal terreno). Inoltre le strutture avranno la quantità d’acqua necessaria per le pulizie, lo scarico dei wc e per l’irrigazione delle aree verdi esclusivamente tramite la raccolta delle acque piovane e il trattamento delle acque grigie e nere.

 

 

Il sistema costruttivo pensato da Cucinella è composto da tre elementi distinti: una platea di cemento come fondazione: al di sotto di questa un letto di pietre che agirà come primo moderatore bioclimatico per convogliare l’aria esterna all’interno delle aule. I pilastri di cemento prefabbricati formati da due anelli di tubi in calcestruzzo delle condutture d’acqua (diametro esterno di 2,22 mt e 1,5 mt), da usare come casseforme verticali a perdere. Nell’intercapedine verranno collocate le barre filettate per il getto in calcestruzzo. Parte dei pilastri sarà poi riempita con terra di scavo (al fine di ridurre i costi di scavo), mentre le altre colonne serviranno da condotte per la ventilazione naturale (sfruttando l’effetto camino). Infine il tetto, sporgente e ventilato, costituito da travi in acciaio e da uno strato esterno in lamiera ondulata di colore chiaro per integrare i pannelli fotovoltaici in silicio amorfo.

«Costruire un edificio del genere ha una funzione educativa e formativa. Questo progetto vuole essere un transfert di conoscenze allo staff Unrwa e vuole essere un esempio per future realizzazioni in quei luoghi. Gaza si trova in una situazione catastrofica: non ci sono risorse naturali, vi è un inquinamento pesantissimo. Si vive una situazione drammatica che pare l’anticipazione di quanto viene previsto per il resto del mondo», assicura Cucinella. Se con la realizzazione delle “Green Schools” a Gaza si riuscirà «a invertire questa tendenza in quel disgraziato territorio, allora si apre un’autentica speranza per il cambiamento del mondo».

 

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